Privacy

Ogni volta che usi il tuo cellulare, accedi ad Internet o fai il log-in su un sito, ti lasci dietro una “scia” di informazioni. Questa scia è composta da dati come i log-in e log-out, i siti web visitati, i contenuti creati o a cui si è avuto accesso, e-mail inviate o ricevute, messaggi di chat più recenti, la posizione geografica dell’utente. La somma di queste informazioni costituisce la tua impronta digitale. Ovviamente, più sei presente on-line, più grande sarà la tua impronta.

Gli studenti più giovani ovviamente avranno un’impronta digitale più piccola degli adolescenti. Tuttavia, appena iniziano ad usare le applicazioni on-line – oppure fanno ricerche sul web – la loro impronta digitale cresce rapidamente. A differenza delle impronte comuni, queste non sono cancellabili – almeno non dagli utenti finali.

Forse si dovrebbe discutere questo argomento con gli studenti. Vogliono veramente che i loro futuri datori di lavoro, chi valuta le ammissioni all’università, la loro nonna o i loro futuri figli ecc. vedano le fotografie o i video che li ritraggono mentre stanno facendo delle cose stupide?

Un modo per ridurre, se non eliminare, le tue impronte digitali è di assicurarsi, se stai usando un software con diverse opzioni sulla privacy, che tu abbia capito come utilizzare queste opzioni e che le usi in modo efficace.  Principalmente le impostazioni sulla privacy ti permettono di decidere quali informazioni “condividerai” e con chi; a chi permetterai di condividere i loro dati con te e chi Invece bloccherai; a chi permetterai di essere tuo “amico” e così via. Prima di usare qualsiasi software, come prima cosa leggi la dichiarazione sulla privacy e se non sei d’accordo, cerca in giro, per trovare un sito simile che non richieda la pubblicazione di informazioni personali.

In aula questa è una cosa un po’ complicata. Noi riteniamo che gli studenti più giovani non dovrebbero mai pubblicare contenuti a cui possono avere accesso persone sconosciute. Dal nostro punto di vista, questo è fondamentale per proteggerli dai commenti  che alcune  persone indiscrete potrebbero lasciare. Abbiamo avuto una volta un gruppo di ragazzi  che ha girato uno “Spot televisivo”.  I ragazzi hanno messo il filmato su You Tube ed anche se la maggior parte dei commenti è stata molto positiva, ci sono stati alcuni che hanno fatto dei commenti molto critici, con lo scopo di ferirli.

In termini di privacy, i ragazzi che abbiamo in aula devono sapere che non devono MAI dare informazioni personali on-line o qualsiasi altra informazione su altre persone – come i loro genitori.  Discuti con loro sul concetto di informazione “personale” (es. nome vero, indirizzo, numero di telefono,indirizzo  email). Non dovrebbero mai rispondere a domande come “Che mestiere fa tuo padre?” (pescando così informazioni sul reddito familiare) o anche “che tipo di animale domestico hai?” (siamo stati bombardati con mail promozionali su cibo per conigli per 6 mesi).  È una buona idea visitare alcuni siti per verificare la situazione. Fai particolare attenzione ai siti che raccolgono questo tipo di informazione e bloccali.

Non permettete mai ai ragazzi delle scuole elementari di scaricare dei software – in particolare i giochi gratuiti. Determinate applicazioni on-line hanno dei “malware” incorporati –programmi che entrano nel tuo computer quando scarichi il software e raccolgono le tue informazioni personali. Uno dei problemi maggiori di una privacy mal gestita non è tanto una minaccia diretta allo studente, ma il fatto che il tuo computer (o i loro computer a casa) sarà inondato di spam e pubblicità perché i tuoi dati personali saranno stati raccolti e venduti ad un compratore.

Infine, devi stare molto attento alla tua privacy personale. Le autorità scolastiche, lasciamo stare i genitori, probabilmente avranno una scarsa opinione delle foto pubbliche sulla tua pagina di facebook che ti mostrano ubriaco dopo una notte di divertimento – o anche peggio. Nel 2012 un insegnante in Gran Bretagna è stato radiato dall’albo professionale, dopo essere stato sospeso dalla sua scuola, per una foto simile. C‘è stato un appello e due risolute squadre di avvocati, competenti in materia, hanno dibattuto il caso discutendo la grave negligenza professionale in opposizione alla libertà personale. A prescindere dal risultato o dalle tue opinioni personali – ne vale veramente la pena? E vuoi veramente affrontare un’aula di ragazzi di 12 anni che hanno visto la tua foto in topless?

A proposito, i manager delle varie scuole dovrebbero periodicamente fare delle ricerche su Google ed altri motori di ricerca, relativamente ai nomi della loro scuola per vedere cosa salta fuori. È molto frequente scoprire che esiste un sito web non ufficiale o una chat della loro scuola; Questi strumenti possono essere molto utili! Gli insegnanti possono utilizzare questi strumenti per risalire a potenziali problemi o conflitti, a studenti in difficoltà, alle problematiche evidenziate dai genitori, etc…

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